Il tema dell’ HIV/AIDS ha interessato in modo massiccio la nostra popolazione intorno agli anni ’90, quando sono state avviate diverse campagne di sensibilizzazione a seguito della diffusione dei dati sulle infezioni contratte in quel periodo. Nel tempo l’attenzione è andata scemando, seppur il problema ancora restiste, avvolto in un continuo silenzio… Il Notiziario Iss-Coa volume 28 – numero 9 “Aggiornamento delle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids in Italia al 31 dicembre 2014”, pubblicato nel dicembre 2015, riporta i dati sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv e sui casi di Aids segnalati in Italia, aggiornati a dicembre 2014. In sintesi di evidenzia che: È stabile il numero delle nuove diagnosi di infezione da HIV. Continua a diminuire l’incidenza delle nuove diagnosi di HIV nelle donne. La maggior parte delle infezioni avviene attraverso contatti eterosessuali. Aumentano le diagnosi in MSM (sesso tra maschi) tra gli italiani. Rispetto al 2013 diminuisce la quota dei soggetti che si presenta in fase avanzata (bassi CD4 o presenza di sintomi). È stabile il numero dei casi di AIDS. Diminuiscono i decessi in persone con AIDS. La maggior parte delle nuove diagnosi di AIDS ha eseguito il test HIV pochi mesi prima della diagnosi di AIDS. Il 92,6% delle persone HIV positive seguite presso i centri clinici di malattie infettive è in terapia antiretrovirale. Di seguito sono estrapolati i dati relativi alla rilevazione sul piano regionale dal 2009 al 2014 Regione Anno inizio raccolta dati 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Totale Calabria 2009 nd* 20 115 17 9 10 20 191 Si deduce un aumento di casi di nuove diagnosi di infezione da HIV negli ultimi anni. Da un’altra tabella che evidenzia il Numero annuale dei casi prevalenti di AIDS per regione di residenza, emerge un aumento: Regione 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012* Calabria 180 186 191 203 204 209 211 219 232 236 L’aspetto importante che vogliamo rilevare è il livello di percezione del problema … molti non se ne preoccupano affatto, credendo ancora che l’HIV riguardi solo alcune persone (tossicodipendenti, omosessuali, prostitute), le loro scelte e i loro stili di vita. Altri ne sono terrorizzati in modo eccessivo e ingiustificato. In entrambi i casi la percezione del rischio è condizionata da stereotipi e pregiudizi diffusi e radicati che portano a rimuovere il problema o a ingigantirlo. E’ proprio su questo aspetto che Caritas Italiana vuole intervenire: mettere in campo azioni che possano ravvivare l’attenzione nei confronti di chi è affetto da HIV/AIDS, allontanadoci dall’idea di steriotipo ancora largamente diffusa. Per questo, grazie ad un contributo dei fondi CEI 8×1000, destinati esplicitamente per la realizzazione di progetti sul tema, anche la Caritas diocesana, guidata dal direttore don Antonino Pangallo, coadiuvata nella gestione delle attività dal CERESO- Centro Reggino di Solidarietà, ha presentato una proposta progettuale in continuità con le attività già svolte lo scorso anno e che hanno coinvolto diversi centri d’ascolto e volontari delle Caritas parrocchiali. Il progetto Effatà 2016, vuole attivare un percorso di “Sensibilizzazione/formazione destinata ai gruppi giovanili ecclesiali presenti sul territorio diocesano”, preceduto da momenti formativi rivolti agli educatori dei giovani. Per riuscire a divulgare meglio gli obiettivi di progetto e per favorire la partecipazione attiva delle aggregazioni laicali impegnate nel mondo giovanile, saranno coinvolte nella prima fase: la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali e la Consulta Diocesana della Pastorale Giovanile, uff. Pastorale Sanitaria. Per maggiori informazioni e per richiedere un intervento tematico all’équipe di progetto, scrivere a effataidsrc@gmail.com o contattare direttamente il coordinatore delle azioni all’indirizzo email: lidiacaracciolo@cereso.it